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La dentosofia è un metodo di cura totalmente naturale che permette di ritrovare la salute dei denti a ogni età. Lo fa attraverso un percorso che porta cambiamenti non solo nella bocca ma in tutto il corpo, grazie all’azione complementare di più specialisti nel percorso di cura. In questa disciplina si incontrano almeno due professionisti, il medico odontoiatra e l’osteopata, che seguono i pazienti di ogni età in un percorso globale che parte dalla bocca, ma comprende molto di più.

La bocca è il luogo dove inizia tutto

La dentosofia è una disciplina adatta a tutti. Uno dei suoi assunti principali è che la deglutizione e la posizione della lingua nel cavo orale siano correlati allo stato tensivo della colonna vertebrale. Per semplificare al massimo, possiamo immaginare la nostra colonna vertebrale in un continuo con l’interno del cavo orale.

Dalla bocca mangiamo, beviamo, parliamo, respiriamo: è uno dei centri nevralgici del nostro stesso esistere. Chi presenta dei disagi in questo punto originario, può avere ripercussioni sulla postura e sulla corretta respirazione (e viceversa). La respirazione è strettamente correlata all’ossigenazione degli organi, dei muscoli, e di tutto ciò che ci fa funzionare. In questo senso intendiamo che la dentosofia è multidisciplinare, perché a lungo andare l’equilibrio della nostra bocca ha effetti su ogni aspetto del corpo umano, così come dall’equilibrio del corpo dipende lo stato della nostra bocca.

E l’insieme di relazioni che hanno origine da lì esistono in un bambino di tre anni come in una donna di settanta. Il disequilibrio tra le parti può causare deficit di attenzione o iperattività, mal di schiena e alle articolazioni, cefalee e apnee notturne, fino anche alla dislessia e a disturbi dell’equilibrio. Tutto questo viene messo in prospettiva nella dentosofia, secondo la quale il corpo è un unicum e va guardato nel suo insieme.

Gli strumenti della dentosofia

Come abbiamo visto nel nostro primo approfondimento sulla dentosofia, a partire dalla nascita, la bocca si modella secondo le funzioni vitali di respirazione, suzione e deglutizione, fonazione e masticazione.

Il dentista fornirà al paziente degli strumenti materiali, come gli apparecchi di terapia funzionale, tecniche di protesi e ricostruzione, e immateriali, perseveranza, struttura, pianificazione, per poter iniziare il percorso di cura. Nel corso delle visite il suo obiettivo sarà quello di decodificare lo stato del sistema stomatognatico – cioè, l’insieme dei denti, dei muscoli (comprese le labbra, la lingua e le guance) e delle ossa (mascella, mandibola, articolazione temporomandibolare) – e stabilire con precisione una diagnosi.

La terapia punta a far recuperare alla bocca le tre dimensioni dello spazio: larghezza, altezza e profondità, in simmetria tra destra e sinistra. E restaurare così la salute dei denti.

Dentosofia: adatta a tutti, ma soprattutto a qualcuno

La dentosofia, con il suo approccio naturale, non causa particolari disagi o fastidi. Essendo basata sulla conoscenza del corpo umano, sulla consapevolezza delle co-relazioni tra i vari elementi del corpo e su molti anni di ricerca, è anche un percorso di cura che può essere iniziato in età precoce, fin dai tre anni.

Abbiamo visto che il punto di partenza della disciplina è nell’evoluzione delle funzioni vitali. La respirazione buccale e la deglutizione atipica, effettuata cioè spingendo con la lingua sui denti o interponendola tra le arcate anziché poggiarla sul palato, sono tra quelle cose che si “imparano da piccoli”.

L’obiettivo terapeutico della disciplina è la rieducazione delle funzioni neurovegetative alterate. Cura anche le problematiche che si sviluppano in età adulta, ovviamente, e permette a chiunque di recuperare la salute dei denti, ma il suo fine di rieducazione ha un particolare effetto in giovane età. Quando “rieducare”, appunto, è più facile e duraturo.

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