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Le apnee notturne possono disturbare il sonno in modo importante. Oltre al russamento, i pazienti lamentano sonno agitato, minzione notturna, senso di bocca secca e sudorazione eccessiva. Nei casi più gravi è possibile anche che si presentino risvegli notturni per la sensazione di mancanza d’aria.

L’odontoiatria del sonno è una specializzazione dedicata proprio a studiare le cause del disturbo del sonno del paziente e risolverne la problematica, qualora questa sia correlata a ragioni dentistiche.

Perché avvengono le apnee notturne?

Di notte, i muscoli del collo che sostengono le vie respiratorie più alte, si rilassano. Di conseguenza lo spazio a disposizione per il passaggio dell’aria è minore. In condizioni normali è comunque abbastanza per permetterci di respirare e dormire. In presenza di un disturbo del sonno, invece, si creerà un’ostruzione causando un blocco, parziale o completo, delle prime vie aeree. I disturbi del sonno di questo tipo sono definiti OSAS (Obstructive Sleep Apnoea Syndrome), ovvero: sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

L’apnea dovuta alla difficoltà di respirazione può avere varie cause: il comando neurologico, cioè il caso in cui è il cervello a “dimenticarsi” di mandare un segnale ai muscoli respiratori durante il sonno; o l’ostruzione aerea delle prime vie respiratorie, che avviene più di frequente.

L’ostruzione può dipendere da varie ragioni. È possibile ad esempio che ci sia un rilassamento eccessivo dei muscoli della lingua e del collo; dimensioni eccessive di lingua e tonsille rispetto all’ampiezza delle vie respiratorie; una particolare struttura ossea di testa e collo; sovrappeso o obesità, che ispessisce la trachea; e, infine, l’età avanzata che rallenta la capacità degli impulsi nervosi di mantenere rigidi i muscoli del collo.

Il primo strumento diagnostico sicuro per verificare di soffrire in effetti di un disturbo del sonno è la polisonnografia, un esame che misura gli eventuali disturbi respiratori e le loro cause, che può essere effettuata anche a domicilio.

Odontoiatria del sonno: cosa può fare il dentista?

Il paziente solitamente si rende conto che qualcosa non va perché inizia a soffrire di una sonnolenza diurna, causata dal mancato riposo notturno. Il medico odontoiatra specializzato in odontoiatria del sonno indagherà la misura del disturbo grazie a una visita e all’anamnesi del paziente. Le persone che soffrono di questo problema possono presentare ad esempio una mandibola piccola o arretrata, o un ingrossamento dei tessuti molli dell’ipofaringe, del palato molle e dell’ugola.

Ai chiari segni della patologia, le possibilità di trattamento in base alla diagnosi possono comprendere una visita otorinolaringoiatra, una visita neurologica e una visita odontoiatrica. Gli specialisti analizzeranno il quadro clinico secondo le proprie competenze e potranno coordinarsi per individuare la terapia più adatta a lui.

Nel caso in cui una parte della cura riguardi l’intervento dell’odontoiatra specializzato, al paziente verranno prescritti degli apparecchi specifici. Per trattare l’OSAS esistono degli apparecchi per l’avanzamento mandibolare, i cosiddetti MAD, che spostano la mandibola un po’ in avanti durante il sonno cambiando anche la posizione della lingua, dell’osso ioide e dell’epiglottide. In questo modo si crea lo spazio necessario alle prime vie aeree per allargarsi.

La terapia attualmente più efficace è la CPAP: si tratta di un dispositivo che spinge aria nelle vie respiratorie con una pressione positiva che riesce a superare l’ostacolo delle prime vie respiratorie. Non è affatto dolorosa o fastidiosa, ma il macchinario limita i movimenti durante il sonno ed è un po’ rumoroso.

Tra gli interventi più invasivi invece, troviamo anche la terapia chirurgica che riguarda l’otorinolaringoiatra o il chirurgo maxillo-facciale. Questa strategia entra in ballo quando non c’è altro modo per correggere eventuali difetti anatomici o anomalie ostruttive.

Soffri di apnee notturne? Contattaci senza impegno per scoprire da cosa dipendono!